Le sorelle Essex di Eloisa James

« Older   Newer »
  Share  
eleonora_renda
view post Posted on 31/3/2009, 19:21




Per la nostra rubrica Raccontiamoci le Saghe, ben quattro lettrici, si sono offerte...emmmm...volontarie, per recensirvi la saga delle "Sorelle Essex" di Eloisa James.
Buona lettura.

NON SENZA DI TE

Per qualche mese ho sentito parlare in continuazione di questo romanzo che possiamo dire ha diviso del tutto gli animi: da una parte c’è stato chi l’ha adorato, dall’altra c’è invece chi non ha ravvisato i caratteri del romanzo romantico.

Così ne ho sempre procrastinato la lettura per evitare di farmi influenzare…
Finalmente, l’ho letto e devo dire che non ne sono rimasta per niente delusa.

Sicuramente è un po’ atipico perché fino a una buona metà non c’è una vera storia principale. Si fa riferimento generale alle quattro sorelle, protagoniste del romanzo.
Ecco dove sta in realtà l’atipicità del romanzo: il fatto di non avere veri personaggi secondari per buona parte del libro. Tutti sono principali e, direi anche fondamentali.

La lettura è piacevole e scorrevole: niente è lasciato al caso.

La storia tra i due protagonisti, malgrado abbia una rilevanza dimezzata è non di meno forte e coinvolgente.
Finalmente mi sono trovata di fronte due protagonisti maturi e reali con difetti e pregi "umani".
Lui è un bel esemplare d’uomo, tutto d’un pezzo, ordinato, metodico se vogliamo.
Lei, Tessa, è una donna nel significato più ampio del termine: non ha falsi pudori e si innamora gradualmente senza capirlo subito (finalmente un’eroina con caratteri maschili!).

Ho trovato la dichiarazione d’amore, una delle più belle che ho letto perché con parole forti e intense…

Insomma, è uno di quei romanzi che consiglio a chi ama andare al di là della singola storia, a chi come me ama immergersi nel contesto narrato, senza per questo tralasciare l’amore, ma assorbendolo in tutte le sue forme.



La Vostra Eleonora



BACIAMI ANNABEL


A dire la vertita' Annabel mi è sempre apparsa come la meno simpatica delle quattro sorelle, forse per il suo cinismo e la determinazione nel volere accalappiare un marito ricco.
Annabel è la seconda per eta' delle sorelle Essex,ha sempre desiderato sposare un inglese ricco che la portasse via dalla Scozia e che le facesse dimenticare gli anni di ristrettezze economiche patite con le sorelle.
A seguito di vari "incidenti" Annabel si ritrova sposata con Ewan Poley, un conte scozzese privo di mezzi che la riporta in Scozia.
In questo libro la James ha saputo delineare bene il cambiamento di Annabel,la conquista un po' alla volta del suo cuore da parte del marito.

Dei quattro libri questo è forse il piu' casto,Ewan è fortemente religioso e quindi non ha molta esperienza pero' l'idea di fissare un numero di baci giornalieri da strappare alla moglie è molto divertente.

Un libro carino, che si legge volentieri ma a mio parere non all'altezza degli altri tre.

Lara



AMARE UN DUCA


Ho iniziato a leggere “Amare un duca” un po’ prevenuta devo ammetterlo.

La protagonista mi stava già parecchio sulle scatole nei primi due libri.
Questa Imogen non mi andava proprio giù con i suoi capricci e i suoi modi di fare egocentrici.
E devo ammettere che anche all’inizio di questo libro ho sbuffato parecchio nel vederla ancora così infantile e petulante.

Quello che invece ho subito adorato è Rafe: un uomo che ha toccato il fondo, che si è fatto male per anni ma che ora trova la forza di reagire. Ho sofferto e riso con lui nel suo lungo percorso di rinascita.
Che emozione quando finalmente torna ad essere quello che era un tempo, quello che pensava non poter essere più!

Ad un certo punto mi sono accorta che parallelamente al suo percorso se ne stava sviluppando un altro più sottile e meno evidente.

Anche Imogen “rinasce” pagina dopo pagina lasciandosi alle spalle le sue caratteristiche peggiori diventando finalmente una donna e non più una bambina viziata che deve ottenere sempre quello che vuole.

Adorare Rafe è automatico e inevitabile ma credetemi anche per Imogen proverete alla fine un po’ di affetto. Non fosse altro che è l’oggetto dell’amore incondizionato di un duca così speciale!

Un libro bellissimo di rinascita, di speranza, di risate e di amore.

Ale



NEL NOME DEL PIACERE

Con questo libro si conclude la fortunata ed avvincente saga delle sorelle Essex, e devo pure ammettere che era quello che attendevo con più trepidazione. Il motivo? Ebbene i protagonisti ovviamente, due protagonisti che osserviamo già dall’inizio della saga e che guardiamo affascinate prendere parte direttamente e non alle vicende di Tess, Annabel ed Imogene in altrettanti romanzi.

Per cui arrivate a leggere “Nel nome del piacere” ci troviamo davanti due personaggi che conosciamo molto bene, ma moriamo dalla curiosità di assistere al modo in cui essi arriveranno a rendersi conto di ciò che alberga nel loro cuore.

Da una parte Josie Essex, la “bambina” del gruppo, la sorellina minore che vediamo crescere un romanzo dopo l’altro: è la sorella ciarliera, la ragazzina dalla lingua affilata come un rasoio e dotata di una spiccata vena ironica. Non ha peli sulla lingua, ed è difficile da scoraggiare.

Solo ha un punto debole: si sente e si vede grassa.

Ed è qui che la James riesce a rendere reale questo personaggio, una ragazza insicura per via delle sue forme abbondanti, una ragazza come se ne incontrano tantissime oggi e la cui insicurezza raggiunge picchi inauditi a causa delle malelingue.

“La salsiccia scozzese” la definiscono e devo dire che ne ha avuta di inventiva l’autrice con questo appellativo, ma da qui si possono ben capire le emozioni di Josie, il suo timore delle feste e dei balli, la sua incapacità di divertirsi e la sua convinzione di rimanere zitella a vita.

Dall’altra parta ecco la sua antitesi, il caro Conte di Mayne, il Ganimede bello ed affascinante che tanti cuori ha infranto e tante sottane alzato. Un uomo sicuro ed energico che in modo o nell’altro ha sempre occupato un ruolo di spicco in quasi tutti i romanzi.

La sua “carriera” tra le sorelle Essex si può riassumere in poche parole scambiate tra Mayne e Rafe, Duca di Holbrook loro tutore e marito di Imogene:


“…- dannazione, ci hai provato con tutte le mie pupille! Eri fidanzato con Tess e poi l’hai abbandonata quasi davanti all’altare…

- non per colpa mia!- si difese Mayne. – sai perfettamente che è stato Felton a chiedermi di andare via.

- ne hai piantato una, ne hai baciato un’altra per due volte…

- non fatto niente con Annabel- si affrettò a fargli notare Garrett. -e neppure con Josie….”

(da Nel nome del piacere, Eloisa James)

Tuttavia in questo romanzo troviamo il su menzionato uomo “sicuro ed energico” in preda alle pene d’amore per il suo bocciolo francese, Sylvie, la sua futura moglie. Ebbene sì il nostro bel conte è promesso, innamorato, e di conseguenza provvisto di prosciutti sugli occhi e di una irritante aria da barboncino al guinzaglio.

Solo che il suo destino apparentemente già deciso, prende una brusca svolta conseguente alla richiesta di Rafe di aiutare la povera Josie col suo piccolo problemino di autostima.

Ed è qui che entrambi impareranno davvero il significato della parola amore, in cui una scoprirà la fiducia in sé stessa e l’altro si renderà conto che forse, ma solo forse “la Francia” non è poi un paese così caloroso ed affascinante!!

Nel nome del piacere è un romanzo originale, ove si consumano due storie d’amore che scorrono su binari paralleli, una conseguente all’altra: in primo piano Mayne e Josie, e di contorno Darlington, il creativo ideatore del tanto odiato appellativo di Josie, e Griselda, la sorella vedova di Mayne e chaperon delle Essex.

Lo stile risulta molto scorrevole, semplice e cristallino, la storia avvincente ma a tratti un po’ troppo prolissa per i miei gusti. Devo pure ammettere che io non amo molto i romanzi con “troppa carne al fuoco”, nel senso che una storia d’amore fatta bene a mio parere risulta sempre preferibile a due affrontate discretamente. I continui e repentini passaggi da una coppia all’altra, da una situazione all’altra tendono un po’ a far perdere il ritmo e la continuità della storia, ma tengo a precisare che in primis è la sottoscritta a non amare questo genere di intrecci tirati per le lunghe.

In conclusione, nonostante tutto, si tratta comunque di un romanzo imperdibile per coloro che hanno seguito la James in questa saga intrigante e secondo me il più bello dei quattro.

Angy


Per chi volesse lasciare un commento, clicchi qui
 
Top
0 replies since 31/3/2009, 19:21   606 views
  Share